Il 4 febbraio del 2019, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar firmarono il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. E’ un forte invito a riscoprirsi fratelli per promuovere insieme la giustizia e la pace, garantendo i diritti umani e la libertà religiosa; un appello per porre fine alle guerre e condannare le piaghe del terrorismo e della violenza, specialmente quella rivestita di motivazioni religiose.
Una risposta ai conflitti che scuotono il mondo
La “dichiarazione di Abu Dhabi” – come viene ormai comunemente chiamato il testo firmato al termine dell’Incontro Interreligioso che si tenne nella capitale degli Emirati Arabi – è una vera road map offerta a chi crede alla costruzione di un rapporto armonico fra popoli, culture e religioni come risposta ai conflitti che scuotono il presente e il futuro del mondo.
Il documento ha aperto una fase nuova nelle relazioni fra le religioni, con implicazioni importanti a livello sociale, politico, culturale, teologico.
Un incontro a più voci sulle ricadute sociali del “documento di Abu Dhabi”
Se ne parlerà in maniera approfondita sabato 4 febbraio, anniversario della firma della storica dichiarazione, in un incontro pubblico promosso dalle oltre 40 realtà associative firmatarie del “Patto bresciano di fraternità”, e tra esse anche Anolf e Cisl Brescia. L’appuntamento è per le ore 17 nella sala convegni dei Padri Saveriani di San Cristo, in via Giovanni Piamarta, 9 a Brescia.
Interverranno: don Roberto Ferranti, direttore dell’Ufficio diocesano per il dialogo interreligioso; Yassine Lafram, presidente nazionale dell’Unione delle Comunità Islamiche in Italia; Roberto Catalano, direttore del Centro internazionale per il dialogo interreligioso del Movimento dei Focolari. A coordinare e stimolare il dialogo sarà il giornalista Marcello Zane.
Convivialità e conoscenza
Al termine i giovani delle diverse comunità religiose che aderiscono al “Patto bresciano di fraternità” proporranno musica dal vivo e offriranno un apericena con bevande e assaggi di cibi etnici.
L’incontro – si legge nell’invito – si inserisce nel programma di iniziative per facilitare la conoscenza reciproca degli appartenenti a comunità religiose diverse, promuovendo e migliorando la reciproca comprensione.
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