Anche quest’anno Regione Lombardia, attraverso il Premio #MAISoli, giunto alla quarta edizione, ha dato merito al prezioso lavoro delle numerose Associazioni che operano nell’ambito del Sistema Sociosanitario Lombardo a supporto dei malati e delle loro famiglie.
Filo conduttore dell’iniziativa, la narrazione di storie significative ed emozionanti, raccontate direttamente dai protagonisti. I racconti sono stati il pretesto per accendere i riflettori su migliaia di uomini e donne, giovani e meno giovani che, come un piccolo esercito del bene, non solo durante la pandemia e la campagna vaccinale ma ogni singolo giorno dell’anno, si mettono al servizio di chi soffre, senza mai lasciare nessuno da solo.
ANTEAS e il volontario Carlo
Tra le realtà premiate, 18 sono della nostra provincia e ANTEAS Brescia è una di queste.
“Quando abbiamo ricevuto l’invito della Regione ad inviare la testimonianza di un nostro volontario – racconta Carla Noci, presidente di ANTEAS Brescia – ho pensato a quella di Carlo Passerini che ci aiuta a dare vita all’esperienza del trasporto sociale”.
La timidezza di una bimba che sparisce cantando
Un episodio che mi è rimasto nel cuore – è il racconto di Carlo – riguarda una bambina straniera che, con la sua mamma, dovevo trasportare all’ospedale con il servizio del Progetto Dialogo.
Avevo notato che la bimba sul sedile posteriore stava aggrappata alla sua mamma e mi sembrava molto intimidita. Tuttavia, ad un certo punto, ho sentito che, un po’ sottovoce, ha incominciato a canticchiare una canzone che anch’io da bambino cantavo. A quel punto l’ho incoraggiata ad alzare la voce ed ho scoperto che la bimba aveva una voce bellissima.
Era tale la meraviglia che, nonostante io sia stonato come una campana, ho cantato anch’io con lei durante tutto il viaggio e, al ritorno, le ho chiesto di cantare ancora, perché era un autentico piacere sentirla.
Arrivati a casa ci siamo salutati e la bimba, staccandosi dalla mamma, è corsa verso di me e mi ha abbracciato forte un ginocchio, poi si è rapidamente girata ed è tornata a nascondersi dietro la gonnellona della madre.
Sono tornato a casa con una gioia immensa nel cuore e per giorni mi ha accompagnato il ricordo di questa limpida voce infantile e dell’inatteso abbraccio di questa bimba.
“Nella sua semplicità questa piccola storia dice tutto dei nostri volontari – conclude Carla Noci – persone che si impegnano nella creazione di comunità più accoglienti, solidali e inclusive nei confronti di persone che, a causa di fragilità temporanee o permanenti, hanno bisogno di sostegno e accompagnamento”.
Alla quarta edizione di #MAISoli hanno preso parte i rappresentanti di quasi 150 Associazioni di Volontariato a cui Regione Lombardia ha voluto donare una pergamena come riconoscimento simbolico per l’impegno e la dedizione.