A diversi mesi dalla sigla dell’ipotesi di accordo, oggi è stato formalizzato il rinnovo contrattuale per oltre 550mila tra lavoratrici, lavoratori e professionisti della Sanità pubblica. Prevede un incremento economico medio calcolato su tutto il personale del comparto di circa 175 euro mensili, e gli arretrati relativi alle annualità 2019, 2020, 2021 e 2022.
Il nuovo contratto, che andrà a regime a partire dal 1 gennaio 2023, prevede: cinque nuove aree di inquadramento per il personale con i rispettivi ruoli; la rivisitazione del sistema degli incarichi; un nuovo regime per le ex progressioni orizzontali; una nuova disciplina del lavoro a distanza.
Indennità di specificità – “Vengono inoltre incrementati i fondi destinati alla contrattazione decentrata – sottolinea Gianmarco Pollini, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica provinciale – e viene istituita, al fine di valorizzare specifici profili del ruolo sanitario e socio sanitario in relazione a normative nazionali, l’indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l’indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri profili del ruolo sanitario e socio sanitario, oltre ad una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso”.
Inquadramento – Il nuovo contratto, che andrà a regime a partire dal 1 gennaio 2023, prevede: cinque nuove aree di inquadramento per il personale con i rispettivi ruoli; la rivisitazione del sistema degli incarichi; un nuovo regime per le ex progressioni orizzontali; una nuova disciplina del lavoro a distanza.
Relazioni sindacali – Per quanto attiene alle relazione sindacali il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro prevede una significativa revisione della partecipazione mediante l’informazione preventiva, il confronto e le materie di contrattazione.
Un punto di partenza – “La sottoscrizione del nuovo contratto – ha dichiarato il segretario nazionale della Cisl FP Maurizio Petriccioli – rappresenta un punto di partenza per un impegno inderogabile: proseguire nello sviluppo normo-economico del comparto per avvicinare i salari delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti ai livelli europei, dando pieno riconoscimento a chi opera nei servizi sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali del nostro Paese”.