“Condividiamo le considerazioni sull’utilizzo a volte non corretto dello strumento, ma non possiamo condividere la drastica riduzione territoriale di competenza dello strumento”. Lo scrivono i sindacati degli inquilini – Sicet, Uniat, Sunia e Conia – in una lettera spedita al prefetto Maria Rosaria Laganà dopo che Palazzo Broletto ha deciso di limitare a soli 12 Comuni (Brescia, Castelcovati, Chiari, Desenzano, Ghedi, Lonato, Manerbio, Montichiari, Palazzolo sull’Oglio, Pontoglio, Rezzato, Rovato) la possibilità di ricorrere al cosiddetto “tavolino sfratti”.
Va ripristinata la copertura per l’intera provincia
“Apprendiamo dalla stampa – scrivono i responsabili provinciali di Sicet, Uniat, Sunia e Conia – che il progetto Tavolino sfratti, che dal 2017 è stato significativamente potenziato e che ha beneficiato di un ulteriore potenziamento a fine agosto 2021, oggi invece sarà attivabile solo da dieci comuni della provincia di Brescia.
Condividiamo le Sue considerazioni, circa l’utilizzo a volte non corretto dello strumento, quindi condividiamo la riaffermazione della funzione originaria alla quale vuole assolvere il Tavolino sfratti. In ultima analisi che lo stesso sia attivato solo in presenza di reali elementi di fragilità presenti nel nucleo familiare interessato allo sfratto.
Purtuttavia non possiamo condividere la drastica riduzione territoriale di competenza dello strumento, che soprattutto nei piccoli comuni risulta ed è risultato essere l’unica istanza di mediazione che possa scongiurare i drammi familiari che l’esecuzione forzosa degli escomi inevitabilmente produce”.
La lettera dei sindacati degli inquilini termina con due richieste: quella di un incontro “per meglio argomentare la nostra posizione in merito”, e quella, “alla luce anche delle recenti linee guida in materia del Ministero dell’Interno, di voler ripristinare la copertura del tavolino sfratti per l’intera provincia”.