La drammatica notizia è arrivata quando ancora la delegazione dei bresciani della Cisl stava rientrando da Milano dove stamattina c’è stato un presidio davanti alla sede della Regione per pretendere più attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro: un operaio di 50 anni, dipendente di una ditta esterna impegnata nell’Acciaieria di Torbole Casaglia per la pulizia delle tubazioni che aspirano le polveri della lavorazione, è precipitato da un’altezza di 10 metri perdendo la vita sul colpo.
Questa tragedia deve avere conseguenze nei nostri comportamenti
“Non ci sono parole per dire lo sconforto e il dolore provocato da questa nuova tragedia. – dichiara il segretario provinciale della Cisl Alberto Pluda – Il cammino perché salute e sicurezza sul lavoro diventino la priorità, l’ossessione di tutti è sicuramente complicato, ma noi lo vogliamo, lo dobbiamo percorrere. Dobbiamo imparare a reimpostare ogni giorno ciò che si fa nei luoghi di lavoro, perché la morte si cela sia dietro la mancanza di presidi adeguati che nell’abitudine, nella routine di interventi fatti mille altre volte senza che succedesse mai nulla di grave. Piangiamo la morte di questo operaio con i suoi familiari, i suoi amici, i suoi compagni di lavoro. Questa tragedia deve avere conseguenze nei nostri comportamenti, nella nostra determinazione”.
Che ci si trovi di fonte ad una vera, gravissima emergenza è stato ripetuto più volte questa mattina nel presidio unitario a Milano davanti alla sede della Regione nell’ambito della mobilitazione nazionale “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”. Delegati, operatori e dirigenti di Cgil Cisl Uil hanno chiesto con forza a Regione Lombardia, alle associazioni datoriali e alle aziende un’azione concreta e condivisa di prevenzione degli infortuni e delle morti sul lavoro.
“Non è accettabile che la ripresa delle attività produttive dopo la fase più critica dell’emergenza sanitaria da Covid-19 avvenga a scapito della vita e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori”, ha affermato, introducendo il presidio, Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia.
“Ormai assistiamo ad una strage quotidiana: questa Regione deve smetterla di prendere impegni, di fare promesse e non realizzare quel che servirebbe per evitarla”, ha aggiunto il leader regionale della Cisl Ugo Duci: “Servono 800 ispettori, professionisti della prevenzione e dei controlli. Perché senza i controlli e le verifiche in tante aziende la sicurezza viene messa sotto il tappeto. La salute e la vita devono venire sempre prima di ogni profitto. Bisogna passare dagli annunci declinati “al futuro” al “qui, subito e ora” delle azioni concrete!”.