Dalla Regione un provvedimento a favore delle famiglie con figli minori in situazione di particolare criticità a seguito dell’emergenza sanitaria. È un passo che va nella direzione di dare alla famiglia la centralità che spesso le è negata dalla polverizzazione e dalla dispersione degli interventi.
Un tema, quello della protezione famigliare, che Maria Rosa Loda, componente della Segreteria provinciale della Cisl, delegati ai temi del welfare, amplia e argomenta in questo articolo.
Anche a Brescia nascite in calo
Nei giorni scorsi i quotidiani locali riportavano anche nella nostra provincia il dato relativo al calo della popolazione; un fenomeno, che insieme all’invecchiamento, deve farci interrogare e, soprattutto, riflettere.
Alla tragica vicenda dei decessi legati alla pandemia, 4.733 in più del 2019 – in crescita di quasi il 40% – si affianca anche un calo delle nascite, 9.021 nati – 340 in meno rispetto al 2019 (-3,63%).
Insieme alla speranza che le vaccinazioni di massa possano placare il tragico evento delle morti a cui abbiamo assistito nell’ultimo periodo, riportandoci gradualmente ad una “nuova normalità”, diventa necessario agire con estrema rapidità per mettere in campo strumenti in grado di costruire un “nuovo welfare sociale”.
Un salto culturale, un nuovo modo di pensare e progettare il futuro capace di offrire un reale e solido aiuto alle persone e alle famiglie. Un sistema capace di contribuire a conciliare i tempi di vita e lavoro e, in particolare, che sappia affrontare e favorire quella parità di genere, tanto ricercata e poco applicata, fondamentale perché una società si possa definire moderna.
Va in questa direzione l’assegno unico familiare che, dopo un lungo e travagliato percorso, è stato definitivamente approvato e sarà operativo dal 1° luglio. Un passo importante nella direzione auspicata, verso una riforma rivolta a nuove politiche familiari con particolare riguardo alla “natalità” ovvero un investimento sui giovani che sono indiscutibilmente il pilastro di un paese che guarda al proprio futuro.
A fronte dei consistenti contributi che nei prossimi mesi dovrebbero arrivare dall’Europa, diventa indispensabile perseguire questa nuova impostazione, evitando di disperdere in mille rivoli le risorse economiche che avremo a disposizione. Risorse che dovranno essere indirizzate in modo efficace su investimenti in grado di far ripartire il Paese e aiutare le famiglie ad uscire da questa pericolosa pandemia.
Infatti, la crisi sanitaria ha provocato una crisi economica che, se non adeguatamente gestita, colpirà pesantemente molti lavoratori e lavoratrici penalizzando ulteriormente le famiglie e, come già sta accadendo. le donne.
È di questi giorni la misura istituita dalla regione Lombardia (Dgr 4469/2021) “Protezione famiglia emergenza Covid-19”, un provvedimento a favore delle famiglie con figli minori in situazione di particolare criticità a seguito dell’emergenza sanitaria di cui diamo conto nel nuovo numero di “infowelfarebs”.
Maria Rosa Loda