Sabato 6 febbraio ricorre la Giornata Internazionale contro le Mutilazioni genitali femminili , una grave forma di violenza che affligge donne e bambine in tutto il mondo e dalla quale, purtroppo, il nostro Paese non è esente.
La Cisl e l’Anolf sono in prima linea per prevenire e contrastare questa aberrante pratica (QUI il manifesto MGF) che mette a rischio la salute fisica, psichica e sessuale delle vittime, spesso bambine in tenerissima età.
“E anche quest’anno – spiega Giovanni Punzi, presidente di Anolf Brescia – sosteniamo la campagna di sensibilizzazione legata alla Giornata Internazionale, per ribadire come queste pratiche costituiscano un’inaccettabile violazione dei diritti umani ed una forma estrema di discriminazione di genere alla quale è necessario porre fine“.
Non è purtroppo un fenomeno lontano da noi
Un’indagine effettuata dall’Università di Milano Bicocca ha infatti accertato che in Italia le donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili sono 85-90 mila, di cui 5-7 mila minorenni, e le bambine ancor oggi a rischio sono circa 5 mila.
Anche se negli ultimi anni si è assistito ad una graduale diminuzione di questo fenomeno per effetto di una campagna educativa pressante, il Covid-19 rischia di vanificare i risultati finora raggiunti, sia a causa delle interruzioni di molti programmi di prevenzione sia a causa delle limitazioni imposte dall’attuale pandemia.
“Da qui la necessità – conclude il presidente di Anolf Brescia – di tenere viva l’attenzione e far crescere consapevolezza su un fenomeno a cui va messa la parola fine“.