Sono 7.041 le aziende artigiane bresciane che nel 2020, per i contraccolpi della pandemia sul sistema economico e produttivo, hanno fatto ricorso al Fondo di Solidarietà Bilaterale (la cassa integrazione dell’artigianato) per garantire un’integrazione al reddito a 28.878 lavoratori.
Quasi metà degli accordi bilaterali necessari all’erogazione del Fondo di Solidarietà sono stati firmati dagli operatori dello Sportello Artigianato della CISL.
Tra i settori in crisi record della meccanica
“L’impatto della crisi non ha risparmiato il mondo artigiano – osserva Paolo Reboni, componente della Segreteria provinciale della CISL – ed ha colpito in modo particolare il settore della lavorazione e della trasformazione dei metalli che conta 14.064 dipendenti in cassa integrazione, seguito da quello dell’edilizia e installazione impianti con 3.024 lavoratori. le aziende artigiane della produzione alimentare hanno chiesto l’intervento del Fondo di Solidarietà Bilaterale per 1.517 addetti, quelle del legno e arredamento per 1.318 lavoratori”.
Coperture al 94% dei bisogni
A livello nazionale, alla data del 31 dicembre 2020 era stato erogato il 92,2% delle risorse necessarie a coprire le richieste, in Lombardia il 93,1% , nella nostra provincia il 94,2%.
Preoccupa un orizzonte senza schiarite
“Questo significa che mancano ancora 4 milioni di euro per far arrivare ai lavoratori bresciani dell’artigianato quanto spetta loro – sottolinea Reboni – a conferma di una situazione che va costantemente monitorata, anche perché all’orizzonte non si intravedono schiarite della crisi in grado di dare certezze sulla tenuta occupazionale del settore”.