La crisi economica determinata dalla pandemia ha messo in discussione nei mesi scorsi l’accordo per lo sviluppo dell’IVECO, la fabbrica bresciana di Cnh Industrial. Raggiunto lo scorso 10 marzo [QUI i dettagli], messo in discussione per il Covid, difeso dalla mobilitazione dei lavoratori [QUI tutte le notizie dei mesi scorsi], il piano industriale 2020-24 è stato infine riconfermato con un accordo tra azienda e organizzazioni sindacali per il ricorso ad altri due anni, a partire dal prossimo 11 gennaio, del contratto di solidarietà.
FIM CISL: UNA PROSPETTIVA STRUTTURALE
Per Stefano Olivari, segretario generale della Fim Cisl provinciale è “uno strumento che serve finalmente a dare una prospettiva strutturale allo stabilimento di Brescia, colta positivamente anche dai lavoratori durante le assemblee di oggi”.
IL FUTURO SONO I VEICOLI INDUSTRIALI ELETTRICI
Il futuro dello stabilimento Iveco di Brescia è legato alla mobilità elettrica: la fabbrica sarà il primo polo per l’elettrificazione del Daily, con un investimento di 11 milioni di dollari, in ricerca e sviluppo (tra il 2021 e il 2022), con inizio della produzione a fine 2022. Per l’avvio della joint-venture con Nikola per mezzi pesanti alimentati a idrogeno, l’azienda porterà nell’unità produttiva Eurocargo l’attività di saldatura di alcuni sottogruppi per lo stabilimento di Valladolid in Spagna. L’elettrificazione sarà di sicuro interesse anche per i minibus su base Daily e, in prospettiva, sarà estesa all’Eurocargo interessato anche dall’adattamento per propulsioni alternative.
Come detto l’applicazione del contratto di solidarietà inizierà con il rientro al lavoro dopo la fermata del periodo natalizio e interesserà tutti i 1.577 dipendenti attivi nella produzione Eurocargo, con una sospensione media massima annuale del 35% e nel limite massimo mensile del 60%