Nel dramma della pandemia i lavoratori delle imprese multiservizi che assicurano le pulizie e la sanificazione degli ambienti pubblici sono diventati indispensabili per il contrasto alla diffusione del COVID-19. Sono donne e uomini che ogni giorno affrontano situazioni critiche senza alcun riconoscimento dai datori di lavoro, con un contratto scaduto ormai da 7 anni.
ASSEMBLEA IN VIDEOCONFERENZA PER NUOVE INIZIATIVE DI PROTESTA
Per tutte queste ragioni Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti daranno vita mercoledì 7 ottobre ad un attivo unitario in videoconferenza con delegate e delegati di tutte le regioni e le province: si discuterà delle condizioni degli appalti e del lavoro nell’emergenza sanitaria, e si definiranno le iniziative a sostegno del rinnovo del contratto nazionale.
600.000 ADDETTI, BASSI SALARI E APPALTI FALSATI
Il settore multiservizi occupa in Italia 600mila addetti, prevalentemente donne; l’ultimo adeguamento economico dei loro stipendi risale al 2013, aggravando la condizione economica dei lavoratori, già fortemente caratterizzata da part time involontari a poche ore settimanali, con bassi salari e un’alta mobilità dettata dagli appalti su più cantieri.