“In questa drammatica emergenza determinata dal Coronavirus abbiamo tutti compreso il grande valore della salute. Purtroppo ci sono migliaia di infermieri e operatori degli ospedali, cliniche e ambulatori, oltre che nelle Rsa, ai quali le imprese della sanità privata rifiutano da anni il rinnovo contrattuale. Una vergogna insopportabile!”.
Lo afferma Angela Cremaschini, segretario provinciale della Cisl Funzione Pubblica di Brescia e provincia, comunicando la proclamazione di uno sciopero nazionale nella giornata di giovedì 18 giugno.
La strana storia della sanità privata
che pretende soldi pubblici per assolvere i suoi doveri
Nonostante un contratto scaduto da 13 anni, nonostante una trattativa che dura da oltre 2 anni e 7 mesi e nonostante gli impegni già assunti sia dalle Regioni che dal Governo al fine di sostenere il rinnovo del contratto, i rappresentanti delle associazioni della sanità privata AIOP ed ARIS hanno vanificato il tentativo di conciliazione per evitare lo sciopero appellandosi a pretestuose verifiche da effettuarsi con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Un comportamento che oggi appare ancora più insopportabile se si pensa che i lavoratori della sanità privata hanno operato per far fronte alla grave emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 con la stessa professionalità ed impegno dei colleghi della sanità pubblica, ma senza gli stessi diritti ad un uguale riconoscimento economico.
A Brescia e provincia la sanità privata ha il 38% dei posti letto
e il 45% delle prestazioni diagnostiche
A Brescia la sanità privata conta 14 strutture tra cliniche, ospedali e centri di riabilitazione, assicurano il 38% dei posti letto e il 45% delle prestazioni specialistiche e diagnostiche; vi lavorano 4.500 infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari, operatori socio sanitari, amministrativi e manutentori. Sono realtà molto conosciute dai bresciani: la Clinica Sant’Anna, la Clinica Città di Brescia e la Clinica San Rocco di Ome che fanno parte del Gruppo San Donato; la Poliambulanza, la Domus Salutis, la Casa di cura San Camillo e la Fondazione Don Gnocchi.
Cisl FP: “Dobbiamo vincere l’arroganza dei padroni della sanità privata”
“Abbiamo bisogno – conclude Angela Cremaschini – del sostegno e della vicinanza dei cittadini, la stessa che abbiamo avvertito fortissima in questi ultimi due mesi. Solo così potremo vincere l’arroganza dei padroni della sanità privata che non vuole riconoscere il contributo essenziale dei suoi lavoratori al servizio reso nelle sue strutture”.nbsp;