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Sbarra (Cisl): i bisogni dei più deboli diventino priorità per il governo
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Sbarra (Cisl): i bisogni dei più deboli diventino priorità per il governo

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Pubblicato il 17 Dicembre 2019

Combattere disuguaglianze non è una scelta di parte. E’ dovere costituzionale. Rimettere al centro le realtà deboli, le condizioni di vita di milioni di persone, assicurare i più elementari diritti di cittadinanza da nord a sud è la maggiore priorità economica che possiamo darci”. Così il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, nell’intervento di questa mattina dal palco del terzo e conclusivo appuntamento della settimana di mobilitazione per il lavoro promosso da Cgil Cisl Uil.

Alla manifestazione ha preso parte il segretario della Cisl bresciana, Alberto Pluda, e una delegazione della Fnp provinciale.

 

SVOLTARE. INVESTIRE. RISPONDERE

“Serve una svolta sul contrasto alla povertà – ha scandito il leader sindacale – sul sostegno alle famiglie, sulla legge per la non autosufficienza. Occorre investire su sanità, scuola, mobilità. E’ necessario assumere e stabilizzare il precariato storico delle Pubbliche amministrazioni, della scuola e della sanità, per stringere le maglie della protezione sociale in ogni territorio. Va data risposta in particolare a tanti pensionati che oggi si sentono trattati come il bancomat della società”.

 

NO AL RINVIO DELLA RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI AL 2022

Sbarra ha lamentato “un Paese che non sa rispettare e valorizzare il ruolo delle famiglie che reggono il welfare nelle nostre città, compensando le gravi mancanze delle nostre istituzioni. Sono ridicoli e offensivi i 7 euro lordi annui sulle pensioni.

La rivalutazione deve essere piena e immediata, non può essere rinviata al 2022. Vergognoso anche solo averlo proposto”.

 

QUOTA 100, APESOCIALE
E PENSIONI DI GARANZIA PER IL LAVORO FRAMMENTATO

“Bisogna superare definitivamente la Legge Fornero: noi diciamo che 41 anni di contributi devono bastare – ha aggiunto il numero due della Cisl – che va valorizzata la maternità con un anno di contribuzione in meno per ogni figlio. Pensiamo vada confermata Quota100, insieme all’ApeSociale e ad un allargamento del perimetro lavori usuranti-gravosi. Fondamentale costruire pensioni di garanzia per giovani intrappolati in percorsi frammentati. Serve un patto tra generazioni: non accetteremo mai la politica di chi ci chiede di scegliere tra i ragazzi o gli anziani. L’Italia si salva intera o non si salva”.

 

LAVORATORI E PENSIONATI, AZIONISTI DI MAGGIORANZA DELL’ERARIO

Da ultimo, ma non per ultimo, Sbarra ha toccato il tema del fisco: “Serve un patto che punti ad alleggerire il carico su lavoro e pensioni, che restano gli azionisti di maggioranza dell’erario. La riduzione del cuneo è un primo passo ma ancora troppo debole e largamente insufficiente. Sul piano politico i tavoli non sono mancati. Ma la qualità del confronto noi la misuriamo solo sul terreno dei fatti. Se il Presidente Conte vuole davvero il dialogo, metta in campo emendamenti di Governo coerenti con la nostra Piattaforma e finanzi subito una legge quadro sulla non autosufficienza”.