“Finché non avremo le risposte alle questioni che un anno fa abbiamo aperto insieme – promette il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan – noi continueremo nella mobilitazione, nella nostra lotta. Non ci bastano i cambiamenti di modi, abbiamo bisogno di risposte”.
I sindacati non si accontentano di promesse – chiarisce la leader Cisl dal palco della manifestazione unitaria per il lavoro che si è tenuta questa mattina a Roma – né può più bastare l’inversione di rotta del Governo Conte due sul fronte del metodo. “In un anno non è cambiato nulla. Abbiamo bisogno di chiudere le vertenze aperte, 160 a cui ogni giorno se ne aggiunge una, di togliere dall’incertezza oltre trecentomila lavoratori e lavoratrici. Il clima è un po’ peggiorato, altro che migliorato”.
I lavoratori fanno fronte comune. La pazienza è al limite. “Quanto ancora dobbiamo aspettare – ha detto Annamaria Furlan – perché la politica capisca che le vertenze non sono un braccio di ferro tra governo e opposizione o peggio ancora dentro lo stesso governo? Il popolo del lavoro non vive di sondaggi elettorali o di tweet, ma di lavoro. Non permetteremo a nessuno di giocare a poker con i lavoratori e le lavoratrici, di speculare sul lavoro”.
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