PER 6.236 BRESCIANI LA DUL E’ AD ALTA INTENSITÀ
Il numero di Dote Unica lavoro erogate nel bresciano rappresenta l’11,3% di quelle complessive erogate in Lombardia, “sintomo di un’occupazione ancora in cerca della quadra” scrive il quotidiano: “Tale scenario è confermato anche dalle categorie che più di altre hanno beneficiato dello strumento: 6.263 bresciani rientrano infatti in quella definita ad alta intensità di aiuto, che comprende giovani, donne e over 50, chi da tempo è rimasto fuori dal mercato del lavoro o non può vantare un titolo di studio elevato”.
“A complicare il quadro anche le cifre relative alle doti per «svantaggio», categoria nella quale sono incluse quelle persone che necessitano di percorsi di reinserimento di medio-lungo periodo: in questo caso sono 2.059, numero che sommato al precedente delinea un panorama dove quasi il 50% dei bresciani è in situazione di forte difficoltà. Per quanto riguarda invece i lavoratori che richiedono una media intensità d’aiuto la cifra è di 5.703 unità mentre quelli a bassa intensità, e quindi meno bisognosi di sostegno, 4.639. Ad essi si aggiungo- no 456 persone che hanno richiesto la dote per la riqualificazione personale.
PLUDA (CISL): LA CRISI NON E’ SUPERATA
La sottoscrizione degli indirizzi fondanti per la Fase III della Dote Unica Lavoro sono “un traguardo positivo – ha commentato il segretario della Cisl di Brescia Alberto Pluda – perché sindacati e istituzioni hanno dialogato per raggiungere insieme un obiettivo concreto di politiche attive. D’altro canto però questi dati confermano che nel nostro territorio ci sono ancora difficoltà e che la crisi non è ancora superata”.