Artigianato legno e lapidei, intesa per il rinnovo del contratto
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Artigianato legno e lapidei, intesa per il rinnovo del contratto

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Pubblicato il 13 Marzo 2018

Dopo quello degli alimentaristi e quello del settore tessile-chimico, oggi è arrivata a compimento la trattativa per il contratto comparto legno e lapidei, i contratti nazionali rinnovati nel settore dell’artigianato. “Un accordo – afferma la Cisl Lombardia in una nota – che rafforza la necessità di rinnovare al più presto anche i contratti regionali, scaduti a fine 2014”.

L’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale artigiano del legno e lapidei 2016/2018 coinvolge 50mila imprese e circa 100mila lavoratori. In Lombardia sono 14.500 i lavoratori interessati, 3.700 le imprese.

A siglare l’intesa – che chiude una trattativa che si è protratta per 27 mesi – sono stati Cna, Cna Confartigianato, Claai Casartigiani, con i sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.

L’accordo introduce un contratto di reinserimento al lavoro a tempo indeterminato per i giovani e i disoccupati, aggiorna in base alla normativa vigente la regolamentazione dell’apprendistato, rilancia il secondo livello di contrattazione e sulla flessibilità inserisce la possibilità di usufruire per il settore legno di un monte ore massimo di 104 ore con una maggiorazione del 15% fino a 96 ore e tra 96 e 104 ore del 18%.

Positiva la mediazione raggiunta sul salario: per il periodo di vacanza contrattuale saranno erogate due tranche da 75 euro (aprile e luglio 2018); con un aumento dei minimi tabellari di 53€ al livello D per il settore legno artigiano (33€ a marzo e 20€ a giugno 2018) e 63€ al livello D per il settore legno Pmi (33€ a marzo e 30€ a giugno 2018). Per il settore lapideo artigiano l’aumento sarà al livello 3 di 56€ e 66€ per le Pmi, con le stesse scadenze di erogazione.

“Quest’ultima innovazione – sottolinea la Filca Cisl Lombardia – è un importante risultato per le organizzazioni sindacali, che si sono battute per riconoscere la distinzione tra le tipologie d’impresa al fine di ridurre al minimo il rischio di dumping contrattuale con gli altri contratti nazionali Pmi degli stessi settori”.