Il tasso di disoccupazione a giugno scende all’11,1% (-0,2 punti percentuali). A determinarlo – spiega l’ISTAT commentando i dati – è una lieve crescita congiunturale dell’occupazione interamente dovuta alla componente femminile, mentre per gli uomini si registra un modesto calo, e interessa i 15-24enni e i 35-49enni. Aumentano i dipendenti a termine, sono stabili i dipendenti a tempo indeterminato mentre diminuisce il numero degli indipendenti.
“Pur se è indubitabile il trend di crescita – scrive la Cisl in una nota –siamo ancora lontani dal numero di occupati pre-crisi (nel 2008 in Italia gli occupati erano oltre 23 milioni e mezzo, oggi siamo sotto i 23 milioni) e siamo tra gli ultimi in Europa, soprattutto per l’occupazione femminile e giovanile”.
Da qui la sollecitazione al Governo affinché introduca “con la legge di bilancio una riduzione stabile del cuneo fiscale per favorire l’occupazione a tempo indeterminato”, con altre “misure per favorire l’ingresso delle donne nel lavoro, così come il rafforzamento dell’apprendistato duale e dell’alternanza scuola-lavoro per favorire la transizione dei giovani verso il lavoro, nonché il completamento del riordino delle politiche attive”.
Per la Cisl “si deve puntare su una formazione qualificata ed orientata alle nuove tecnologie per posizionare la nostra forza lavoro su livelli elevati di preparazione che la mettano all’altezza degli accelerati mutamenti tecnologici”.
