Rinnovando i contratti nazionali di lavoro “si può creare un nuovo Paese che ritrovi nel lavoro la sua centralità“. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, aprendo questa mattina a Roma l’attivo nazionale dei delegati di Cgil Cisl Uil sul tema: “Rinnovare i contratti, rilanciare la contrattazione, per una crescita fondata sulla valorizzazione del lavoro”. “A dicembre di quest’anno – ha sottolineato Furlan – saranno circa 12 milioni i lavoratori con il contratto scaduto“; tra di loro ci sono tre milioni di lavoratori del pubblico impiego, “per i quali chiediamo al Governo di convocarci immediatamente: siamo preoccupati per la scarsa attenzione che il Governo dà al ruolo della Pubblica Amministrazione, un tema che dovrebbe invece essere prioritario”.
NO AL RECINTO ORGOGLIOSO DELLE SINGOLE ORGANIZZAZIONI
“Il blocco dei contratti – ha aggiunto la leader Cisl – influisce negativamente sul Pil del Paese, sulla crescita, sulla dignità del lavoro. Giorni fa abbiamo incontrato i nuovi vertici di Confindustria: nei toni e negli obiettivi possiamo intravedere una possibilità di dialogo. Dobbiamo andare avanti verso una conclusione positiva dei contratti aperti” e verso una ridefinizione dei modelli contrattuali nel loro insieme: “Dobbiamo evitare di rinchiuderci dentro gli orgogli delle singole organizzazioni, privilegiando, per il Paese, una proposta unitaria“.
SENZA CONTRATTAZIONE NON SI VA DAL NESSUNA PARTE
Annamaria Furlan ha anche richiamato l’attenzione sul milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici per i quali l’intransigenza di Federmeccanica blocca da otto mesi il negoziato.
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nell’ articolo di Fernando Liuzzi per ildiariodellavoro.it