Si inasprisce il clima nel settore della raccolta dei rifiuti, dopo che la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha chiesto alle organizzazioni sindacali di differire la protesta di 48 ore indetta per lunedì 11 e martedì 12 luglio nell’ambito della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Nella comunicazione dell’Autorità di garanzia è chiaramente riconosciuto che l’astensione è stata proclamata nel rispetto delle regole, anche se viene sottolineato che lo sciopero “inciderebbe gravemente sui diritti della persone”, in fatto di “igiene pubblica” e “salute”, cadendo “a ridosso della festività domenicale”, in giorni di “rilevante afflusso turistico”, e con temperature “al di sopra della medie stagionali”.
Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel hanno così deciso di posticipare di due giorni l’astensione da lavoro, pur ribadendo che “non vi sono ragioni per introdurre ulteriori limiti all’esercizio del diritto di sciopero. Lo confermano molteplici elementi della vertenza: siamo in assenza di una concreta ipotesi di rinnovo del contratto nazionale di settore scaduto da 30 mesi; siamo in assenza di una concreta sintesi dalle controparti datoriali alla sottoscrizione di aumenti contrattuali rispettosi del principio costituzionale di cui all’art. 36; nel corso dell’audizione le parti non hanno affatto convenuto ‘sull’avanzato stato della trattativa’ ma hanno, al contrario, evidenziato le concrete ed oggettive difficoltà di portare avanti la trattativa, in un contesto giuridico sempre più gravoso per i lavoratori”.
“La vertenza va avanti ad oltranza – concludono le organizzazioni sindacali – e ci riprenderemo il contratto collettivo nazionale di lavoro anche attraverso lo sciopero di mercoledì 13 e giovedì 14 luglio. Non ci fermiamo”.