Croce Rossa, a rischio 1.700 posti di lavoro
TORNA INDIETRO

Croce Rossa, a rischio 1.700 posti di lavoro

2 min per leggere questo articolo

Pubblicato il 21 Febbraio 2016

croce-rossa1A rischio oltre 1.700 posti di lavoro e nessuna risposta certa su produttività e valorizzazione delle professionalità. E’ quanto denunciano Cisl Funzione pubblica, Fp Cgil, Uil Pa e Fialp Cisal.  “Quanto accaduto al tavolo negoziale – scrivono i sindacati in una nota – è semplicemente assurdo”. Benché non sia ancora chiaro quanti e in quali amministrazioni i lavoratori della Croce Rossa Italiana potranno essere ricollocati, l’Ente ha infatti annunciato la volontà di procedere all’approvazione di una nuova dotazione organica e conseguentemente, alla dichiarazione di eccedenza per oltre 1.700 unità di personale. Solo 500 dei 2.200 lavoratori troverebbero spazio nella dotazione che l’Ente si accinge ad approvare.

Mobilità per tre quarti dei lavoratori?

“Se nelle altre amministrazioni pubbliche non vi fosse un numero di posti sufficiente a coprire l’intero fabbisogno – continuano le organizzazioni sindacali – per la stragrande maggioranza dei lavoratori della Croce Rossa Italiana si spalancherebbero inevitabilmente le porte della mobilità collettiva”.

La Croce Rossa Italiana rinunci a fughe in avanti

Per questo Cisl Funzione pubblica, Fp Cgil, Uil Pa e Fialp Cisal hanno nuovamente chiesto che il tema sia discusso ad un tavolo di confronto presso il Dipartimento della Funzione Pubblica: “E’ arrivato il momento – ribadiscono con determinazione – di fare definitiva chiarezza sia sul numero dei posti che potranno essere coperti in forza dei processi di mobilità che interesseranno i lavoratori della Croce Rossa Italiana, sia sulle difficoltà applicative che le disposizioni della legge di stabilità 2016 al tema dedicate stanno facendo registrare in molte realtà regionali. Fino a quel momento l’Ente eviti fughe in avanti. Riconsideri la decisione di procedere a dichiarazioni di eccedenza ‘al buio”‘e sospenda l’avviata procedura interna volta ad individuare le poche unità di personale che saranno chiamate a svolgere le attività propedeutiche alla gestione liquidatoria dell’Ente”.