Oltre 30mila lavoratori della scuola, studenti e genitori arrivati da otto regioni del Nord, hanno manifestato questa mattina a Milano per dire no al Disegno di legge sulla Buona scuola: per dire no al preside sceriffo e sì alla stabilizzazione dei precari, sì al rinnovo del contratto, bloccato da sette anni. Altissima l’adesione allo sciopero: a Brescia la media è del 70%.
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LA RISPOSTA DI CHI TIENE VERAMENTE ALLA SCUOLA
“Una bella e grande manifestazione – afferma Silvio Colombini, segretario generale Cisl Scuola Lombardia – risposta di chi alla scuola ci tiene veramente e di chi ci lavora ogni giorno. Non bastano parole, promesse, o peggio ancora emendamenti che lavorano su sinonimi e non sulla sostanza. Una cosa sola tra quelle scritte nel Disegno di legge del governo è veramente urgente: assumere i precari su tutti i posti liberi per una stabilizzazione dei lavoratori e dell’offerta formativa”.
IL GOVERNO APRA IL CONFRONTO
“Sul resto – prosegue Colombini – il governo apra un vero confronto con chi la scuola la vive ogni giorno, coinvolga i diretti protagonisti che sono in primo luogo gli insegnanti, il personale scolastico e chi li rappresenta sul piano sindacale”.
Collegialità, partecipazione, corresponsabilità e pluralismo delle scelte didattiche sono gli elementi importanti per ridefinire qualità e opportunità del sistema scolastico pubblico del nostro Paese. “La scuola non può diventare oggetto per la propaganda politica – conclude Colombini – perché appartiene al Paese e ha bisogno del massimo di condivisione politica e sociale”.
DOMANESCHI: IL DECRETO DEVE ESSERE CAMBIATO
“Lo sciopero di oggi della scuola è una risposta importante che segna il deficit di confronto con il governo che si è verificato su una materia così delicata – ha dichiarato Osvaldo Domaneschi, segretario generale della Cisl Lombardia – deficit che rende difficile la comprensione di un Disegno di legge che ha bisogno di profondi cambiamenti, sentiti da tutti, insegnanti, studenti e genitori. Il Governo si confronti con le organizzazioni sindacali prima che si apra il dibattito parlamentare”.
FURLAN: VOGLIAMO PER TUTTI UNA SCUOLA DI QUALITÀ
“Siamo qui con i giovani, i lavoratori e le lavoratrici della scuola – ha detto palco della manifestazione Annamaria Furlan, segretario nazionale della Cisl – per dire a questo Governo che la riforma non va bene, che non crea una buona scuola, ma una scuola di serie A e di serie B. La riforma non riconosce nella collegialità il lavoro vero della scuola, mentre dovrebbe esaltarne autonomia e partecipazione”.
SI FACCIA UN DECRETO PER ASSUMERE I PRECARI DELLA SCUOLA
Sul tema dei precari per i quali il progetto di assunzione diventa una chimera stante i tempi parlamentari del Disegno di legge, il segretario generale della Cisl sfida il Governo: “Stralci la stabilizzazione di questi lavoratori della scuola dal Disegno di legge e ne disponga l’assunzione con un Decreto legge: ne ha fatti tanti di Decreti e molte volte ha chiesto la fiducia, perchè non farlo i centomila precari della scuola?”.
LA BUONA SCUOLA SI FA TUTTI I GIORNI
La manifestazione si è conclusa all’Arco della Pace, dove si sono alternarti sul palco dirigenti nazionali e regionali, studenti, insegnanti. Ha chiuso il comizio il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima: “Questa riforma non fa bene alla scuola, per il merito e il metodo. Il problema del sistema scolastico italiano è stato affrontato dal Governo con superficialità e ignoranza, perché non ha un progetto sulla scuola e soprattutto non conosce la scuola che già c’è: la buona scuola si fa tutti i giorni, la buona scuola siamo noi”.