Stefana, faccia a faccia tra sindacati e proprietà: tanta incertezza e poche risposte
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Stefana, faccia a faccia tra sindacati e proprietà: tanta incertezza e poche risposte

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Pubblicato il 8 Gennaio 2015

Assemblea davanti ai cancelli della Stefana questa sera a Nave. I rappresentanti sindacali hanno informato i lavoratori del faccia a faccia con la proprietà avvenuto nel pomeriggio. Un incontro con poche risposte e la conferma di un momento estremamente delicato per il futuro dell’azienda e dei suoi 700 lavoratori.

ENTRO IL 30 APRILE UN PIANO INDUSTRIALE PER IL RILANCIO – La proprietà ha confermato la decisione del Tribunale sull’ammissione al preconcordato: il gruppo siderurgico dovrà presentare entro il 30 aprile un piano industriale di rilancio. Oggi però l’azienda non ha risposto alle domande dei rappresentanti dei lavoratori sulle priorità e modalità di intervento.

VERRÀ CHIESTA LA CASSA INTEGRAZIONE – Nell’incontro si è parlato di ammortizzatori sociali: la Stefana presenterà domanda di Cassa integrazione straordinaria senza anticipi. Nel frattempo ha annunciato il pagamento della mensilità di dicembre entro la fine del mese.

NON C’E’ DATA PER LA RIPRESA DELL’ATTIVITÀ – Nessuna risposta è venuta invece alle sollecitazioni sindacali sulla data di ripresa delle attività nei quattro stabilimenti – due sono a Nave, uno a Ospitaletto ed un altro a Montirone – sui quali pesa anche l’incognita delle forniture di gas ed energia elettrica, in altalena da diverse settimane anche per il mancato pagamento delle bollette.

I MECCANICI CISL: COINVOLGERE LE ISTITUZIONI – La Fim Cisl, che in mattinata ha riunito i propri iscritti nella sede di via Altipiano d’Asiago per fare il punto della situazione e raccogliere le valutazioni dei lavoratori, torna a mettere l’accento sul coinvolgimento delle istituzioni: Comuni (che già si sono mossi), Provincia, Regione e Ministero dello Sviluppo economico.