I promessi aumenti sull’assegno mensile dei pensionati saranno davvero irrisori. La perequazione automatica dello 0,3%, corretta da un meno 0,1% sul montante riscosso nel 2014 per il differenziale tra incremento previsto sul tasso di inflazione programmato e dato definitivo, si tradurrà per le pensioni al minimo nell’aumento di 1 euro al mese.
“Il sistema della perequazione – commenta Alfonso Rossini, segretario provinciale dei Pensionati Cisl – rivela ancora una volta la sua inadeguatezza a difendere il potere d’acquisto delle pensioni. Come Fnp lo abbiamo denunciato più volte, i dati dimostrano che abbiamo ragione ma la politica è incapace di risposte adeguate”.
L’ultima newsletter della Fnp Cisl Brescia [clicca QUI per scaricare il pdf] pubblica le tabelle relative alla indicizzazione del valore delle pensioni.
Nel raffronto della serie storica delle perequazioni quella del 2015 è una delle più basse. L’effetto pratico degli incrementi sarà quasi inesistente. Basta un semplice calcolo per rendersene conto: una pensione pari all’importo del trattamento minimo originariamente stimato per il 2014 a 501,38 euro al mese, viene rivista a 500,88 (-0,1%) e su questa base portata a 502,38 (+0,3%). L’aumento è esattamente di un euro al mese.