I Comuni promuovono la contrattazione sociale e il rapporto con il sindacato
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I Comuni promuovono la contrattazione sociale e il rapporto con il sindacato

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Pubblicato il 4 Dicembre 2014

servizi_socialiAccordi applicati nel 58,5% dei casi e valutazioni positive tra gli amministratori pubblici che considerano i sindacati dei Pensionati Cgil Cisl Uil non semplici controparti, ma attori sociali coi quali è utile avere un rapporto di confronto, soprattutto in questa difficile fase di crisi.

E’ quanto emerge dalla ricerca sulla negoziazione sociale [clicca QUI per scaricare la sintesi del lavoro] condotta dall’Ires per conto di Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Lombardia.

130 QUESTIONARI ESAMINATI (43 DAL BRESCIANO)
L’indagine è stata condotta attraverso un questionario inviato ai sindaci e agli assessori dei 356 Comuni lombardi che nel 2013 hanno sottoscritto accordi con i sindacati dei pensionati: 130 i questionari restituiti, 43 dei quali dalla provincia di Brescia dove nel 2013 sono state sottoscritte 113 intese. Complessivamente quasi un terzo della popolazione di riferimento degli accordi presi in esame è bresciana: 384.732 abitanti su 1milione e 348mila, il 30,8% del totale.

ACCORDI ATTUATI?
Fin dalla prima domanda posta a sindaci e assessori la ricerca ha cercato di andare al cuore del problema: “L’accordo sottoscritto dal suo Comune e dalle organizzazioni sindacali è stato attuato?”. Ha risposto affermativamente il 58,5% degli intervistati (nel bresciano il 62,8%), il 40,8% ha dichiarato che l’attuazione è stata solo parziale (nella nostra provincia il 34,9%); da nessuna delle province lombarde è arrivato un no categorico alla domanda, tranne che da quella bresciana dove il 2,3% degli intervistati (lo 0,8% sul totale generale) afferma che l’accordo è rimasto sulla carta.

Per spiegare la mancata o parziale attuazione degli accordi, sindaci e assessori parlano di difficoltà procedurali sorte in corso d’opera (30%), di carenze finanziarie (30%), di cambiamenti intervenuti all’interno dell’amministrazione (40%).

RISULTATI POSITIVI E TEMI RICORRENTI
Per il 46,5% degli intervistati il risultato a favore della popolazione ottenuto con gli accordi è stato “molto positivo” (percentuale che nel bresciano sale al 52,4%), “abbastanza positivo” per il 53,5% (nella nostra provincia il 47,6%).

Alla richiesta di un giudizio sul rapporto tra Comune e parti sociali, il 53,5% dei sindaci e degli assessori bresciani ha barrato la casella “molto positivo” (52,3% il dato complessivo dalla Lombardia).

Nella classifica dei temi più negoziati, al primo posto ci sono le politiche sociali e la qualità delle condizioni di vita (26,7%), le misure anticrisi, i fondi di solidarietà e la lotta alla povertà estrema (20%) e le politiche fiscali per la cittadinanza (17,8%).

INDICAZIONI CONCRETE PER IL SINDACATO
“Per la prima volta abbiamo voluto che a esprimersi su di noi fossero i sindaci e gli assessori dei Comuni, non i nostri iscritti – sottolinea la Segreteria regionale dei Pensionati Cisl – ed è importante per il nostro lavoro vedere riconosciuto il ruolo sociale del sindacato come soggetto con cui confrontarsi per la risoluzione dei problemi e valido supporto per una lettura più puntuale dei bisogni del territorio. Il fatto che quattro accordi su 10 non vengano pienamente applicati deve essere uno sprone a lavorare di più per strutturare meglio la fase successiva alla firma dell’intesa: la maggior parte degli accordi sono programmatici e richiedono un confronto e un’interazione più continuativa con i Comuni”.