“Nonostante i nostri sforzi, dal Governo non è arrivata alcuna apertura significativa. Per questo motivo le categorie del lavoro pubblico proclameranno lo stato di agitazione e intensificheranno la mobilitazione per il rinnovo del contratto”. La decisione della Cisl arriva al termine dell’infruttuoso incontro tra sindacati e governo in merito ai contratti del pubblico impiego e alla riforma della Pubblica amministrazione.
La Cisl Lavoro pubblico – si legge in un breve comunicato stampa – ha ribadito al tavolo le richieste portate in piazza lo scorso 8 novembre a Roma da 100 mila lavoratori dei servizi pubblici: apertura della contrattazione nazionale e risorse per i contratti del pubblico, rilancio della contrattazione integrativa, riorganizzazione vera delle amministrazioni pubbliche, del sistema scolastico e formativo e dei corpi dello Stato, valorizzazione delle professionalità.
Purtroppo – come ha detto al termine della riunione il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan – al di là del bel modo con cui vengono detti i no non abbiamo novità. Da qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione di tutte le categorie dei lavoratori pubblici.