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“Buona scuola” e ricadute sul territorio. Assemblea regionale della Cisl Scuola
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“Buona scuola” e ricadute sul territorio. Assemblea regionale della Cisl Scuola

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Pubblicato il 7 Ottobre 2014

SCUOLANonostante i tanti problemi aperti occorre mantenere alta la qualità e l’offerta formativa del sistema dell’istruzione in Lombardia. E’ il messaggio lanciato questa mattina dall’assemblea regionale organizzata dalla Cisl Scuola per fare il punto sul piano del governo e valutarne le ricadute sul territorio.

Nell’occasione è stata presentata una raccolta ragionata di dati sulle risorse del sistema scolastico in Lombardia suddivise per provincia, sulle fonti di finanziamento, sull’edilizia scolastica e sul personale [clicca QUI per scaricare il documento NOI E LA BUONA SCUOLA].

Non è semplice prevedere quali saranno gli effetti delle proposte del governo sulla buona scuola lombarda – afferma Silvio Colombini, segretario generale Cisl Scuola Lombardia – quel che sappiamo oggi è che la scuola in Lombardia dà risposte importanti in termini di collegamento tra scuola e mercato del lavoro, in termini di offerta formativa di alta qualità. Il governo non è stato in grado sino ad oggi di coprire i posti scoperti: su circa 5.900 assunzioni che dovevano essere fatte quest’anno 2.200 non sono ancora state realizzate perché non c’è personale abilitato nelle singole province”.

Il segretario generale Cisl Scuola, Francesco Scrima, ha sottolineato l’esigenza che si apra un confronto e che l’esecutivo riveda le sue posizioni sul blocco del contratto fino al 2018 e mantenga gli scatti di anzianità anziché introdurre gli scatti di merito. “Non siamo mai stati contro la valutazione degli insegnanti – ha detto Scrima – ma gli scatti di anzianità non possono essere sostituiti dagli scatti di merito, perché sono l’unico strumento che i lavoratori hanno per tenere a livelli dignitosi il loro salario”.

Intanto, lavoratori, delegati e dirigenti della Cisl Scuola Lombardia si preparano a manifestare a Roma il prossimo 8 novembre a sostegno del contratto. “Il mondo della scuola – ha concluso Scrima – non è un sistema a se stante nel contesto del pubblico impiego e sarà in piazza per far sentire anche la sua voce . Il blocco contrattuale non può andare avanti, ha già provocato una perdita media di 5.000 euro per i dipendenti pubblici, che hanno pagato a sufficienza il peso dei conti in rosso dello Stato”.

lombardia.cisl.it