Sottoscritta ieri sera l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale, triennio 2010-2012, per gli oltre 90mila operatori sanitari, assistenziali e tecnico-amministrativi delle strutture Uneba, l’associazione che raccoglie centinaia di Rsa, Fondazioni, Ipab, Congregazioni religiose che svolgono attività nel settore socio-assistenziale, educativo e sanitario privato, in tutte le regioni d’Italia.
UN RISULTATO IMPORTANTE – Quattro le firme sindacali in clace al rinnovo, quelle della Funzione Pubblica di Cisl e Cgil, e quelle di Fisascat Csil e Uiltucs Uil. Per tutte si tratta di “un risultato importante che garantisce la tutela dei lavoratori e allo stesso tempo la tenuta di un settore come quello dell’assistenza socio-sanitaria accreditata che sta attraversando un momento di grae difficoltà, considerate le riduzioni dei finanziamenti e i ritardi delle Pubbliche Amministrazioni nei pagamenti”. Ma non solo, sottolineano le sigle sindacali: “Il contratto dell’Uneba offre uno stimolo forte al completamento dei rinnovi di tutti i contratti 2010/2012 del settore, dopo gli accordi con le Cooperative Sociali, l’Agidae, l’Anffas, le Opere valdesi, ed altri sono in corso di definizione”. Comparto, aggiungono, in cui “è necessario assicurare il riconoscimento economico di tutti i lavoratori. Si tratta infatti di strutture che erogano servizi qualificati ai bisogni di salute dei cittadini a garanzia di un sistema di welfare che dobbiamo salvaguardare dai rischi di frammentazione e impoverimento”.
INCREMENTI ECONOMICI – Nel merito il contratto 2010/2012 dell’Uneba prevede 50 euro di incremento sul livello medio 4° Super, sulla base degli indicatori di aumento contrattuale condivisi per il triennio e già applicati in occasione di altri rinnovi del settore privato. Il contratto inoltre introduce forme di supporto al reddito dei lavoratori, come il finanziamento di 5 Euro per la sanità integrativa e regole certe per l’avvio della previdenza complementare. Oltre all’aumento dello stipendio, si prevede a decorrere dal 1 gennaio 2014, una quota di 13 Euro mensili sul livello medio 4° Super per la contrattazione integrativa, da erogare anche in mancanza di accordo. Quota che ha l’obiettivo di favorire, promuovere ed allargare in tutte le Regioni, la contrattazione di secondo livello, leva fondamentale per la valorizzazione della professionalità dei lavoratori e per l’ottimizzazione e la produttività dei servizi. Il contratto inoltre aggiorna gli istituti contrattuali in materia di apprendistato, tempo determinato e somministrazione, tutela della salute dei lavoratori, tutela dei lavoratori con disabilità, malattia e riposo.
NO ALLA DEREGULATION – L’intesa – raggiunta attraverso un lavoro unitario tra Fp Cisl, Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – rappresenta un punto fermo per evitare il rischio della “deregulation” contrattuale in questo particolare settore che potenzialmente prevede una forte crescita degli occupati a seguito della forte richiesta di servizi alla persona legata alla crescita dell’età media della popolazione. “Attraverso una forte azione, concertata tra le parti, basata su una sussidiarietà solidale – concludono i rappresentanti sindacali – si potranno dare positive risposte alle sfide che la crisi economico finanziaria che sta colpendo il nostro paese”.