Gli stranieri che hanno perso il lavoro avranno più tempo per trovarne un altro prima di perdere il diritto a soggiornare in Italia. La riforma del mercato del lavoro contiene infatti norme che modificano il Testo Unico per l’Immigrazione.
Chieste con forza da sindacati e associazioni, le modificano stabiliscono che il lavoratore che ha perso lavoro, per dimmissioni o licenziamento, potrà rimanere iscritto alle liste di collocamento, e quindi avere un permesso di soggiorno per attesa occupazione almeno di un anno (oggi il limite è di sei mesi) e comunque per tutta la durata di eventuali ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione.
Scaduto questo periodo, l’interessato potrà soggiornare in Italia solo se dimostrerà di avere un reddito sufficiente a mantenersi, calcolo in cui andrà considerato anche il reddito complessivo dei familiari conviventi.