D’Annunzio: un aeroporto pieno di incognite
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D’Annunzio: un aeroporto pieno di incognite

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Pubblicato il 2 Novembre 2011

“Esistono ancora volontà e risorse per dare finalmente sbocco e prospettive ad una realtà in perenne crisi strutturale quale l’Aeroporto di Brescia Montichiari?”. E’ una domanda che Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uit-Uil e Ugl Trasporti rivolgono alla città, alle istituzioni, alla società di gestione. Tra i dipendenti, infatti, c’è il timore di perdere il posto di lavoro. Le organizzazioni sindacali ricordano che in primavera era stata decisa la richiesta di ammortizzatori sociali per garantire la salvaguardia occupazionale in attesa che si realizzassero gli interventi promessi dalla Società di gestione, la Catullo Spa. “Oggi quelle prospettive di sviluppo sono messe formalmente in discussione – scrivono i sindacati annunciando lo stato di agitazione e minacciando il ricorso allo sciopero – a causa di ritardi, continue variazioni dei piani di sviluppo dell’aeroporto, preoccupanti segnali di disinvestimento sulla realtà bresciana (quali il trasferimento di alcuni macchinari a Verona) e dalla poca chiarezza sulla alleanze commerciali”.
Il quadro è sconfortante: sopra Montichiari di aerei se ne vedono pochissimi; Brescia e Verona continuano a fare a braccio di ferro mentre la Catullo Spa, al di la delle parole non sembra avere alcuna intenzione né di rilanciare lo scalo bresciano né di permettere ai bresciani di farne un aeroporto vero.