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“Libera la benzina” approda in Senato
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“Libera la benzina” approda in Senato

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Pubblicato il 14 Giugno 2011

Al via oggi in Senato l’esame del progetto di legge di iniziativa popolare Libera la benzina, iniziativa del Coordinamento Nazionale Unitario dei Gestori sostenuta da Cisl, Confesercenti e Associazioni dei consumatori.

Soddisfazione per la “calendarizzazione” del provvedimento è stata espressa dai Presidenti di Faib Confesercenti, Martino Landi e di Fegica Cisl, Roberto Di Vincenzo, che sottolineano, soprattutto nell’attuale contingenza, l’importanza del carattere bipartisan dell’iniziativa e l’attenzione posta dal Parlamento al contenimento dei costi energetici.

L’iter prenderà avvio in sede referente dalla X Commissione Industria alla quale erano già stati assegnati i testi presentati a prima firma dai Senatori Bubbico e Lannutti.

A questo proposito va ricordato come identici testi, ispirati al progetto “Libera la benzina!”, sono stati già depositati in entrambi i rami del Parlamento con la sottoscrizione di oltre 70 Parlamentari appartenenti a gruppi sia di maggioranza che di opposizione.

Appena la scorsa settimana era stata raggiunta la quota di 500mila firme di semplici cittadini e consumatori, a sostegno del progetto di legge depositato alla Camera ed al Senato.

Nelle intenzione dei promotori, la riforma in discussione al Senato –  l’unica formalmente costruita dopo anni di annunci senza seguito – si pone l’obiettivo di completare l’apertura del mercato dei carburanti attraverso la definizione di un mercato all’ingrosso trasparente, l’allargamento al settore carburanti delle competenze del Gestore del Mercato Elettrico e dell’Acquirente Unico per garantire forniture ai prezzi più competitivi, la separazione della rete distributiva dal controllo diretto dei petrolieri, la rimozione della obbligatorietà del vincolo di fornitura in esclusiva di cui godono le compagnie petrolifere che attualmente impedisce ai 23.000 gestori di impianti di rifornirsi sul libero mercato, l’obbligo di pubblicizzazione esclusivamente del prezzo dei carburanti effettivamente praticato per impedire l’attuale proliferazione dei cartelli ingannevoli di sconti di ogni tipo.