Il cittadino ha diritto a un soccorso primario quale quello garantito dai Vigili del fuoco, e per esso paga tasse. Ma la sua efficienza è minata da un organico che non ricalca minimamente le previsioni dello stesso ministero. Lo denunciano in una nota congiunta le cinque sigle sindacali (tra le quali la Cisl-Fns) che rappresentano i Vigili del fuoco di Brescia. «Mancano il 100% degli Ispettori antincendio (19 quelli previsti), il 93% dei capireparto ( ce ne sono 2 su 28), il 39% dei capisquadra (47 contro i 76 previsti). Per sopperire a questa carenza – spiega la nota sindacale – anziché sanare con passaggi di qualifica o assegnazione di personale idoneo, l’Amministrazione ha stanziato nel 2010 circa 24mila ore di straordinario (pagato 8 euro l’ora), sufficienti a coprire il servizio minimo». Ora invece, una circolare del 24 dicembre, ha ridotto a sole 1.000 ore lo straordinario previsto per Brescia per il primo semestre 2011. Per di più, l’Amministrazione ha pensato di nascondere parte del problema imponendo ai già pochi capisquadra, e senza la formazione prevista, di svolgere anche le mansioni di caporeparto e ispettore antincendio, e ai vigili coordinatori (15 anni di anzianità) di svolgere quello di caposquadra. Il buco viene sopperito inoltre da personale di nuova assegnazione, spesso non del posto e con permanenza media di soli 2 anni. Nelle squadre così calano esperienza e anzianità di servizio.
Perché si ponga rimedio alla situazione, i Vigili del fuoco hanno dichiarato lo stato di agitazione, preannunciando per fine gennaio uno sciopero.
Polizia penitenziaria, buone nuove dal Governo
Deliberato un piano di nuove assunzioni. Finanziata la liquidazione degli straordinari