Scuole e riforma. Conoscere per decidere
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Scuole e riforma. Conoscere per decidere

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Pubblicato il 12 Aprile 2002

Come affronta il mondo della scuola la rivoluzione annunciata dal Ministro Moratti? Innanzitutto c’è la necessità di capire, al di la degli slogan e delle semplificazioni, che cosa c’è effettivamente nella legge delega che il Governo ha presentato in Parlamento; avere, insomma, elementi oggettivi di valutazione da cui muovere per ogni ulteriore iniziativa. La risposta viene dalla Cisl Scuola di Brescia che sull’argomento ha promosso due incontri di studio e di approfondimento.

Il primo è in calendario lunedì 15 aprile, alle ore 16.30, con il professor Italo Fiorin, docente di teoria della formazione nell’Università Cattolica di Brescia sul tema: “Il disegno di legge delega di riforma degli ordinamenti scolastici. Quale scuola per quale società”.

Il secondo appuntamento è in programma per lunedì 29 aprile, sempre nel pomeriggio, ed avrà come relatore il prof. Mario Guglietti, Vice Presidente Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, che interverrà su “Il futuro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche tra riforme, decentramento e federalismo”.

Entrambi gli incontri si terranno nell’Aula Magna della Scuola Media “Lana-Fermi”  in Via Zadei, 76 a Brescia.

“Il sistema educativo di istituzione e formazione è servizio di promozione e crescita armoniosa della persona, di cittadinanza sociale, di sviluppo del Paese. – sottolinea Enrico Franceschini, Segretario generale della Cisl Scuola – Ogni progetto di riforma deve trovare fondamento in questo principio e deve preoccuparsi di suscitare un’attiva partecipazione della scuola reale, in primo luogo gli insegnanti, gli studenti, le famiglie e di tutta la società civile, nelle sue diverse espressioni ed identità culturali”.

La riforma Moratti diventa dunque l’occasione per un rilancio di attenzione e di coinvolgimento della società sui temi della formazione. “In passato le nostre idee, i nostri valori, la nostra cultura riformatrice hanno giovato ai processi di innovazione del sistema scolastico formativo – spiega Franceschini – perché non siamo mai stati settari, mai chiusi, mai contrari al dialogo e alla verifica delle proposte in campo”.